Il volto dell’anima
Nel “Il volto dell’anima” Pierangela Franzoni propone un delicato viaggio nell’anima femminile.
Critica a cura del Dott.ssa Chiara Medolago
Mostra Collettiva Maestri Contemporanei - Art Expo - Sala Manzu' Bergamo
Luglio 2019

Un volto aggraziato dalle linee morbide e sensibili si mostra in tutta la sua freschezza. Uno sguardo che con fierezza sembra capace di spogliare l’anima di chi l’osserva, è il vero particolare catalizzatore dell’opera. A donarle una natura audace, è proprio lo sguardo, lento, rivelatore, profondo ed ipnotico. Una volta persi nella sua contemplazione, è difficile allontanarsi.
In una luce che dal lato destro incombe e crea tenui effetti d’ombra, la donna resta imperturbabile, fissa a tal punto da apparire una statua antica. Il capo, in alto, è decorato con una fascia, con un’acconciatura dalla cromia rosa che le dona uno stile esotico. L’aggiunta di colore vivo ed intimo permette alla figura di distaccarsi con gentile leggerezza dallo sfondo che vira verso il grigio.
La linea definisce e marca con eleganza la figura della giovane donna, mentre il colore ne accentua il valore di fragilità emotiva, di intimo ed amichevole dialogo. Linea e colore si intrecciano in una pittura di introspezione emotiva.
Il volto femminile si trova in uno spazio grigio che si arricchisce di delicati elementi decorativi geometrici, grafici, sovrapposti. Ecco che si arriva alle porte dell’anima della giovane in un lento e studiato avvicinamento tra fruitore e soggetto rappresentato che necessita di tempo ed adeguata attenzione.
Soltanto dopo aver osservato con premurosa cura la tela, si può con degno rispetto e cortese gentilezza instaurare un legame di personale confronto e reciproco scambio di emozioni. Come in un legame d’amicizia, sincero, vero, onesto ed unico.